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Opere di Lucia Cecchi
Metallo | Oroscuro | Installazioni | Carta | |
Elaborazione Grafica | Primavera | Esistenzialismo | Ombre | Foto E-mail |
Lucia Cecchi è nata a Viareggio
(LU)
nel
Artista raffinata, fautrice di una pittura trasgressiva ma allo stesso tempo passionale ed emotiva, Lucia Cecchi percorre un cammino di minimalizzazione, d’astrazione e di sintesi sia nelle opere di maggiori dimensioni, che in quelle piccole e tridimensionali. Nel corso del suo iter artistico Lucia Cecchi è passata dalla pittura accademica alla realizzazione d’opere mediante l’assemblaggio ed intreccio di metalli e materiale plastico, ottenendo fantascientifici paesaggi e sagome. In seguito la sua ricerca artistica si è orientata verso la “Computer Art”, per poi tornare nuovamente nelle recenti opere all’utilizzo di colori e materia, in modo d’affinare e personalizzare il suo codice concettuale. Gli ultimi suoi lavori sono la serie “Oroscuro”, che ha presentato di recente al Caffè “Le Giubbe Rosse” di Firenze; sono opere dove tra i colori netti e le colate di bitume risaltano i bagliori dorati della foglia d’oro o dei mosaici. In generale la sua espressione artistica è creativa, astratta e materica: si alterna dalla creazione d’installazioni, con intrecci di reti metalliche e materiale plastico, alla creazione d’opere pittoriche, con superfici rugose e sofferte dove il colore e le materie aggregate, mediante varie alchimie, creano corrosioni, lacerazioni e ricercati texture. Lucia Cecchi si può definire una grande manipolatrice di materiali; infatti essa sceglie, ritaglia, compone insieme pezzi di stoffa, carta, plastica, metallo, materiali poveri lacerati della vita quotidiana. Le sue opere sono caratterizzate da un’attenta ricerca cromatica e dall’uso di materiali di recupero: i colori, i grumi della materia, i ritagli di giornale o di stoffa (soprattutto balla), gli “oggetti vissuti” o loro frammenti recuperati divengono elementi di un nuovo discorso, utilizzati come tessere preziose di un mosaico. L’artista all’emotività esistenziale del gesto sostituisce il piacere della composizione armonica, ben calibrata in tutte le sue parti, compiendo un gioco d’intarsio in cui niente è lasciato al caso. Nelle sue opere non rappresenta un mondo in dissoluzione, né utilizza materiali recuperandoli feticisticamente per polemizzare contro la società consumistica, ma cerca umilmente di risvegliare nell’osservatore il senso della bellezza della natura, capace di rivelarsi anche solo attraverso dei frammenti. La pittura di Lucia Cecchi è istintiva, dalle sue opere emerge la ricerca di una libertà d’espressione, in modo da ottenere la liberazione dai vincoli funzionali mediante la destrutturazione delle forme, in quanto oggetti, per aprirsi ai panorami della mente. L’astrazione di Lucia Cecchi scaturisce dalla sperimentazione ed adattamento a quanto le avanguardie storiche hanno lasciato al linguaggio contemporaneo; in particolare si ritrovano tracce dello stile informale europeo, nonché influenze dell’ “action painting” e dell’ “arte povera”. Si può rilevare inoltre che d’impatto, molte sue tele rievocano alla memoria la ricerca informale condotta, a partire dal dopoguerra, da Alberto Burri. Nel complesso della produzione artistica di Lucia Cecchi la superficie delle opere è come uno spazio narrativo rivolto al molteplice, alla simultaneità di “storie” che s’intrecciano, tracce di vissuto, secondo una dimensione antinarrativa nel suo simbolismo ermetico. (Dott.ssa Serena Bacci)
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